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Dare una seconda vita ad un pezzo di Polistirolo
(questo video è una creazione esclusiva di IVO VACCA)
Progettazione, costruzione e funzionamento di una tavola da Surf
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Costruirsi un surf in casa partendo prima con un pò di teoria
Come fare un pò di esperienza insieme,
anche se tanti costruttori ti consiglieranno di evitare perdite di tempo e danaro,
comprati una tavola gia fatta che risparmi! Anche se tante persone vogliono
ribellarsi alle grandi fabbriche e tentano di costruirsi la propria personale tavola da
surf!
IN POCHE RIGHE TI INDICHERO' COME AGUZZARE L' INGEGNO:
Sarà il tuo surf avrà un cuore, un anima, ora che hai capito inizia pure!
Per chi vuole costruirla a tutti i costi si comincia dalle piccole informazioni teoriche cioè:
Forme, linee d'acqua, bordi, pinne, scoop, rocker ,etc..
Arrivando poi alla costruzione pratica della tavola, con la resinatura, i diversi tipi di resine e tessuti più appropriati a tutti i tipi di tavola. Costruirsi una tavola da soli non è semplice durante la costruzione del nostro custom board.
Materiali
I materiali con cui è fatta la tavola da surf classica;
Il legno, (materiale degli anni 50, ormai in disuso, dato il peso elevato della tavola) i materiali usati per l'anima del surf sono la schiuma poliuretanica ed il polistirolo.
La schiuma poliuretanica per eccellenza è il CLARK FOAM questa si presenta sotto forma di pane, con già inserito in un longherone di legno centrale, ed è disponibile in circa 50 differenti lunghezze e curvature, non escludendola lavorazione di pani singoli di poliuretano–polistirene-polistirolo in blocchi unici da lavorare ed incollare al longherone/i in legno.
Questi pani, possono avere poi varie densità, che ne determinano il peso e la robustezza.
I pani sono preparati iniettando la mistura poliuretanica in stampi, dove una reazione chimica fa espandere il prodotto, che una volta estratto dal suo alloggio, viene tagliato centralmente a cui, dopo averlo cosparso di colla, vi viene inserito il longherone, a questo punto braccia meccaniche, comprimono i componenti finendo l'opera pronta da shapare.
Il pane usato in foam deve avere prima di sceglierlo qualita importanti quali la durezza, la leggerezza, la finitura e la resistenza nel tempo all'ingiallimento.
Il POLISTIROLO, può essere normale o estruso.
Il polistirene estruso e ottimo ma ha costi elevati e una scarsa reperibilità a differenza del classico polistirolo che si trova tranquillamente ovunque.
Questo è un prodotto che difficilmente viene usato dai grandi produttori di tavole, non perché non sia valido tecnicamente, Ma perché ha una grossa difficoltà di lavorazione. La sua preparazione è presso chè uguale alla schiuma poliuretanica, infatti anche il polistirolo viene iniettato in stampi, ma no preformati, cosi chè lo shaper dovrà poi tagliarsi le forme direttamente da blocchi squadrati, facendo uso di DIME e archetto con filo caldo.
La difficoltà di lavorazione del polistirolo richiede piu tempo ed attenzione perche per una tavola in clark foam ci vuole un giorno per quella in polistirolo ne servono tre.
Dal punto di vista tecnico il polistirolo, visto il peso specifico inferiore alla schiuma, ha prestazioni migliori a parita di forma e dimensioni.
Lo svantaggio del polistirolo, è quello di assorbire molto più velocemente acqua, (che si incanala nelle fessure aperte tra le palline di cui è composto) e può diventare, pericoloso, continuare a surfare con la tavola rotta perché si rischierebbe di riempirla d'acqua,i pregi e i difetti di questi due materiali:
CLARK FOAM
Pregi: Finitura perfetta, limitato assorbimento d'acqua, facilità di riparazione.
Difetti: Fragilità ai colpi (il clark è resinato in resina poliestere, molto più fragile dell'epossidica con la quale si resina il polistirolo), peso specifico elevato (meno galleggiabilità, con tutto quello che ne consegue, vedi più avanti la lezione sull'attrito)
POLISTIROLO
Pregi: Robustezza, leggerezza, performances migliori
Difetti: maggior assorbimento d'acqua in caso di rottura, difficoltà di riparazione, necessita a seconda della densità maggiori stratificazioni di fibra per risultare un surf resistente e non solo leggero usa e getta.
Polistirene estruso
Pregi: Finitura perfetta è per eccellenza il materiale ideale per un surf,rigidità, resistenza, leggerezza, durata superiore.
Difetti: minor assorbimento d'acqua in caso di rottura, difficoltà di riparazione.
Resina poliuretanica ad alta densità
Pregi: Finitura perfetta è il materiale più resistente e duraturo per un surf,rigidità, resistenza, durata decennale è talmente duro una volta avvenuta la catalisi che necessita dopo solo di una passata di fibra fine.
Difetti: minor assorbimento d'acqua in caso di rottura, peso rilevante.
Le RESINE
Esistono divesi tipi di resine ma quelle che interessano la costruzione dei surf sono 2 tipi differenti tra loro:
Resina Poliestere ed Epossidica.
Queste hanno caratteristiche diverse tra loro, in primis il prezzo!
L'epoxy ha bisogno di accurata precisione nella fase di catalisi, ma anche di particolari temperature e' grado di umidità il suo rapporto di catalisi é normalmente 100 gr. di resina e 30 gr. di catalizzatore, l'epoxy a bisogno infatti di una catalisi al grammo e almeno da 18/20 gradi di temperatura minima e con poca umidità, la resina epoxy é molto più costosa e più difficile da lavorare (azzeccare) senza strumenti adeguati rispetto a quella poliestere che necessita per la catalisi di una quantità che puó variare a seconda delle temperature e dell'umidità dal 2% ad aumentare fino al 5% e di qui si ci può affidare anche al nostro occhio per effettuarla in eccesso, sè troppo poco non catalizza sè troppo il pezzo trattato rischia di diventare rovente e deformarsi.
Le caratteristiche tecniche della resina poliestere a differenza della più pregiata resina epossidica le fà notare perchè è una resina dura e vetrosa, con un punto critico di cedimento strutturale molto basso, perciò per raggiungere una buona resistenza alla pressione bisogna aumentare le stratificazioni o la grammatura della fibra di vetro usata, che andra però a scapito della leggerezza finale della tavola. Tavola resistente = tavola pesante- tavola leggera=tavola con avvallamenti!!
La resina epossidica è sempre dura, allo stesso tempo e elastica, aumentando perciò il punto critico di cedimento strutturale.
Il motivo per cui le tavole sono realizzate in polistirolo e' questo, a parità di stratificazione, sono molto più dure e leggere.
Le altre caratteristiche che devono avere le resine, per non ingiallirsi dopo poco e la resistenza agli U.V. (raggi ultravioletti) dato alla resina da additivi molto costosi e importante ricordarsi, che con la resina poliestere è assolutamente vietato resinare il polistirolo, lo scioglimento e istantaneo !
I Tessuti
Il tessuto è il materiale che , steso sul pane sagomato ed imbevuto di resina , da "la resistenza " al surf;
Fibra di vetro, carbonio, kevlar, titanio, ceramica ecc.
Gli ultimi citati dopo il vetro sono tessuti particolari, molto costosi.
La fibra di vetro si divide in diversi tipi BILANCIATO e DIAGONALE – E, S e può essere di varie grammature, tra le più usate sono il (200 grammi) e il (125 grammi) e a seconda delle stratificazioni sulla tavola.
Il tessuto più usato è il BILANCIATO, offrendo pari resistenza alla trazione orizzontale e verticale conferendo al surf un'ottima resistenza alla compressione.
Il DIAGONALE è molto usato per la sua facilità nelle curve dei bordi, ma se non lavorato bene sfilaccià, dando problemi nella alla "cartatura".
Linee d'acqua
SCOOP (o Rocker) e l 'OUTLINE. Lo scoop è una linea curva che raccorda la prua alla poppa, determinando la forma in carena ad una tavola. La linea data, a seconda di come viene eseguia, dà alla tavola determinate caratteristiche;
Lo scoop è composto da tre parti: lo scoop, il rocker .
Lo scoop è la curvatura che caratterizza lala tavola da metà fino alla prua, serve a evitare l’ingavonamento in acqua in fase di partenza o in manovra
Il rocker, è la curvatura che caratterizza la tavola da circa la metà fino alla poppa, maggiore e il rocker maggiore e la manovrabilità, pero tarderà lo staccarsi dell'acqua dalla poppa, creando turbolenze in uscita, che rallenteranno il surf.
Larghezza a 30 da prua: più larghezza = maggior potere di galleggiamento ridotte possibilità di ingavonatura, maggior facilità e ottima stabilità.
Larghezza ridotta: manovra facilitata grazie al volume ridotto, ridotta stabilità, maggior possibilità di ingavonamento. La larghezza centrale varia a seconda del tipo di tavola, più la tavola sarà larga più sarà facile in generale, tavole strette vengono usate di solito per onde grosse in modo di avere maggior velocità e maggior stabilità. Le tavole larghe, dato il loro potere di galleggiabilità vengono utilizzate su onde medio-piccole, anche se resta il fatto che all'aumentare della tecnica del surfista si può diminuire la larghezza della tavola migliorandone la radicalità.
La larghezza a 30 centimetri da poppa , determina la superficie della stessa che, se più larga, avrà maggior portanza, cioè terrà la planata più a lungo facilitando le esecuzioni di manovre anche su piccole onde e migliorando la stabilità, perdonando al surfista anche il più piccolo errore.
Poppe strette garantiscono un passaggio ( bordo bordo) più veloce, per cui in teoria sarebbero più manovrabili di quelle larghe, ma solo in teoria perché se non si è più che bravi si avrà un effetto controproducente perché che la tavola se non lanciata in velocità, tenderà, vista la poca portanza della sua poppa, ad affondare e di conseguenza a perdere velocità o addirittura a "piantarsi" nell'onda in fase di manovra. Vi sono poi i due estremi: poppe larghissime o strettissime. Le prime sono quelle delle tavole fish e vengono usate per surfare onde molto piccole, mentre le seconde sono usate su gun e vengono impiegate per onde molto grosse, grazie alla loro velocità e stabilità allo stesso tempo.
I (bordi)
Tipi e combinazioni;
Il bordo consente alla tavola di galleggiare maggiormente , facilitando la manovra ed evita alla stessa di "piantarsi" nel caso non si raggiunge la giusta velocità, senza considerare che anche in questo caso è più facile remare e partire grazie sempre all'aumento del volume. Diciamo che un bordo usato per medio-principiante o per quelle tavole tipo malibù o longboard dove si richiede una manovrabilità buona e sciolta, anche in condizioni di poca velocità (onda piccola, onda media ma lenta, principianti). Il bordo fine o tirato, richiede abilità, il suo esiguo spessore ha bisogno, per essere apprezzato, di essere costantemente in piena velocità, perché se questo non accade, l'acqua salendo immediatamente sullo stesso, e quindi sulla coperta, tende a frenare la tavola. Un bordo fine consente anche di limitare lo scarroccio (slittamento laterale della tavola sulla superficie dell'onda durante la sua corsa) aumentando così la velocità della stessa.
Inoltre la tavola mordendo maggiormente l'acqua consentirà manovre precise e veloci, ma attenti, perché questo tipo di bordo non ammette errori!! Molto importante é, (che sia un bordo spesso o un bordo fine), sceppare il bordo, nella sua parte inferiore, inserendovi il così chiamato T.U.E (Tucked under edge). Questo è uno spigolo interno sulla carena che parte a 90 gradi circa da poppa e , mano a mano che si avvicina alla prua, stonda dal bordo verso l'interno fino ad arrotondare completamente nell'ultimo 1/3 di tavola, questo consente una riduzione della superficie della carena, (per cui all'aumentare della velocità ne consegue una diminuzione di attrito con tutti i vantaggi che questo comporta).
Il T.U.E inoltre garantisce uno stacco pulito dell'acqua carena-bordo che altrimenti tende a risalire il bordo frenando la tavola. Da tenere presente che più il T.U.E è interno tavola più questa sarà manovrabile ma lenta.
Le Carene
Abbiamo diversi tipi di carene tra cui la concava, la piatta, la biconcava, la carena a V etc etc.. ed ognuna ha scopi e rese diverse. La carena per eccellenza, vista la sua versatilità, è quella piatta.
La piatta si adatta molto a tutti i tipi di onde, veloce anche in condizione di onda piccola, non da problemi di manovrabilità, insomma per i nostri mari è , secondo me, la più indicata ed inoltre non ha bisogno di un grosso manico.
La carena a V è l'eccelso per le manovre vecchio stile, è molto usata infatti su tavole tipo malibù e longboard, la facilità con cui consente di effettuare il " rail to rail " permette di manovrare anche le tavole più larghe. Carena piatta con V a poppa tra le pinne: unisce la facilità della piatta alla manovrabilità della V.
La biconcava è per eccellenza una tavola veloce, ma perché lo diventi , ha bisogno di raggiungere una certa velocità, perché il biconcavo entri in funzione, bisogna che, all'acqua che scorre in carena, si mescoli con aria, in modo che la tavola si sollevi quel tanto da consentire il minimo attrito, inoltre questa miscela aria acqua avrà, visto il restringersi della poppa rispetto alla larghezza centrale, una maggiore accelerazione in uscita , creata dall'effetto venturi.
La concava ha le stesse esigenze della biconcava, ma pur rimanendo veloce, migliora in manovrabilità ed è ottima, vista la sua configurazione a sella.
Vi sono i canali che consistono in una serie di piani piatti, di solito da due a otto o piu, scavati in una configurazione concava, hanno anche questi bisogno di una buona velocità per poter lavorare e danno alla tavola doti di tenuta .
La Poppa
mod. SQUARE-TAIL
Contiene la più grande superficie di tutte le poppe e grazie ai suoi 2 spigoli permette un'uscita molto pulita del flusso d'acqua consentendogli manovre molto precise " a compasso". Da' alla tavola ottima stabilità e velocità, ottima a mio avviso per onde ripide e potenti di media grandezza.
mod. Round-pintail
E' la poppa da cui derivano tutte le altre molto versatile ed ottima in manovra indicata per tavole fun.
mod. Diamond-tai l
Gli spigoli di questa poppa, forniscono alla tavola doti di precisione e di stabilità durante la manovra.
mod. Pin-tail
La poppa del famoso gun di Matt Jhonson, usato per cavalcare le "megaonde". La sua superficie ridotta dà alla tavola doti di grande velocità pur mantenendo una stabilità eccezionale, doti indispensabili quando bisogna scappare da onde di 7/8 metri.
mod. Squash-tail
Questa poppa unisce le doti della square e della round-tail, ed è la poppa più usata nei nostri mari, consente infatti di affrontare qualsiasi tipo di onda.
mod. Round-squash-tail
molto simile alla squash ma ancora più dolce in manovra, anche questa molto usata nei nostri mari.
mod. Round-tail
E' dotata di un poco più di superficie rispetto alla round-pin-tail e questa la pone al top della manovra su onde piccole. Si preferisce abbinarla a tavole veloci.
mod. Swallow-tail (coda di rondine /fish)
Questo disegno è utilizzato per ridurre la superficie delle poppe molto larghe, che proprio a causa della loro larghezza darebbero a forte velocità problemi di controllo. Usata di solito su tavole fish.
Le Pinne
I sistemi più usati sono normalmente due: il monopinna e il tre pinne.
Della pinna bisogna guardare la larghezza, l'altezza, lo spessore e la flessibilità.
Una pinna grande spessa e morbida sarà una pinna più facile, mentre una piccola e sottile sarà più veloce e manovrabile.
Lo spessore é importante perché al suo diminuire, aumenterà la velocità (per una diminuzione dell'attrito) ma con meno portanza.
Il monopinna avra pinne abbastanza spesse (longboard - malibù) .
Nel shortboard vista la presenza di tre pinne, pinne più sottili.
La flessibilità di una pinna da la manovrabilità e morbidezza in generale, ma se troppo morbida vibrerà alle forti velocità (fischiando) creando turbolenza trasformandosi in un rallentamnto!
Anche una curvatura arretrata massima della pinna accentuata , darà alla tavola maggior manovrabilità e maggior velocità però meno tenuta. Il monopinna ha caratteristiche di stabilità e precisione in manovra.
Il tre pinne e molto manovrabile, ha un'ottima tenuta in manovre radicali, questo grazie al mantenimento sempre di almeno due pinne nell'onda. Nel tre pinne le due pinne laterali, hanno la caratteristica di essere asimmetriche, sono piatte sulla faccia interna e sagomate su quella esterna, migliorando la manovrabilità della tavola.
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